"vescovo"
Martina Fabbri si è laureata in Lingue, Mercati e Culture dell’Asia presso l’Università di Bologna, dove ha iniziato a costruire un solido ponte tra oriente e occidente. Fin dall’inizio del suo percorso, ha mostrato un interesse vivo per le dinamiche culturali e linguistiche che regolano i rapporti internazionali. È nata e cresciuta con la voglia di esplorare nuove realtà e interrogarsi sul significato profondo delle parole, dei simboli, delle identità.
La vera svolta arriva con un’esperienza biennale a Shanghai, una metropoli che le ha offerto uno spazio di crescita personale e professionale. Qui ha approfondito la conoscenza della lingua e della cultura cinese, ma soprattutto ha vissuto la città come una palestra di vita, imparando a muoversi in un mondo multiculturale, veloce e pieno di stimoli. Ha lavorato in diversi ambiti, accumulando competenze e raccogliendo informazioni preziose che ancora oggi arricchiscono il suo approccio creativo.
Tornata in Italia, Martina ha proseguito gli studi con una Laurea Magistrale in Pubblicità e Comunicazione presso l’Università di Reggio Emilia. In questo contesto ha unito teoria e pratica, sviluppando una visione più articolata del linguaggio pubblicitario e dei suoi impatti.
È stato un periodo in cui ha affinato la sua sensibilità visiva e narrativa, mettendo a fuoco il proprio stile e consolidando la consapevolezza che ogni messaggio, per essere efficace, deve saper entrare in risonanza con l’esperienza umana.
Dal 2020 è Creative Director di Vescovo, un progetto di moda che reinterpreta il mondo equestre in chiave contemporanea. In questo spazio creativo, dove nulla è lasciato al caso, Martina dirige l’orchestra della comunicazione visiva, dal concept alla realizzazione. Vescovo è nata con l’intento di rompere gli schemi e proporre una visione più fluida, sofisticata ma accessibile del vestirsi, portando la dimensione equestre fuori dagli ambienti elitari e aprendola al quotidiano.
Per Martina, la moda è una forma di linguaggio, ma anche una responsabilità. Crede fermamente che il design debba porsi in relazione etica con il mondo, contribuendo a un cambiamento positivo. Il suo impegno si traduce nella creazione di capi senza tempo e senza stagione, pensati per durare e per raccontare una storia. La sostenibilità, per lei, non è una tendenza, ma una vera e propria filosofia di vita: uno sguardo attento, lucido e gentile verso il futuro.